L’acne rappresenta una malattia cronica e recidivante, molto frequente nell’età adolescenziale, ma non esclusiva di questa età.
L’esordio è più precoce nelle femmine (11 anni) rispetto ai maschi (12-13 anni). Generalmente, la malattia si risolve intorno ai 20 anni, anche se nel 12% dei casi può perdurare fino ai 25 e nel 7% fino alla quarta decade di vita.
Compare soprattutto nelle aree ricche di ghiandole sebacee, come ad esempio la “zona T” del volto, ed è una sede estetica con una potenziale compromissione della qualità della vita del soggetto affetto.
L’acne è una malattia del follicolo pilo-sebaceo, responsabile della comparsa di lesioni non infiammatorie (comedoni o “punti neri”) e lesioni infiammatorie (papule, pustole, noduli e cisti), più o meno gravi.
Si manifesta alternando fasi di peggioramento, soprattutto dopo la stagione estiva, a fasi di remissione. Tuttavia, negli ultimi anni si è notato un aumento dei casi di acne ad insorgenza, tanto da preferire indicarla come “acne volgare”, piuttosto che acne giovanile come nel recente passato.
Acne: cause
La genesi di questa malattia è multifattoriale.
Le principali motivazioni sono da ricercarsi in una serie di fattori come:
- infiammazione
- aumentata produzione di sebo
- colonizzazione batterica dei follicoli pilo-sebacei e la loro alterata cheratinizzazione, ossia la formazione di “un tappo” che chiude gli sbocchi delle ghiandole
Tipologie di acne
A seconda della prevalenza del tipo di lesioni si individuano 4 tipi di acne:
- conglobata (la forma più grave di acne, con lesioni nodulo-cistiche, che perdura fino ai 30 anni, con formazione di gravi esiti cicatriziali)
- lieve o comedonica (con prevalenza di comedoni)
- nodulo – cistica (<10% dei casi, con noduli e cisti sottocutanee che possono provocare esiti cicatriziali)
- papulo – pustolosa (è la forma più frequente con prevalenza di papule e pustole)
Acne: la diagnosi
La diagnosi dell’acne è di competenza del dermatologo.
Consta di un percorso nel quale si interpretano dei segni caratteristici di questa malattia, per incasellarla in un contesto specifico che varia in base:
- al tipo di acne
- ad eventuali condizioni come alterazione del metabolismo ormonale ovarico o surrenalico, presenza di ovaio micropolicistico (PCO)
- al grado di severità di ciascun tipo di acne (lieve, moderata, severa, fulminans)
Il trattamento per l’acne
Una tempestiva e corretta scelta della terapia, personalizzata in base al tipo di paziente e di acne, permette di curare la malattia, prevenendo gli esiti cicatriziali permanenti.
Nelle forme di acne lieve si utilizzano terapie topiche, ossia creme, gel e pomate a base di antinfiammatori, antibiotici, cheratolitici (che sciolgono i “tappi” che chiudono gli sbocchi delle ghiandole), retinoidi, benzoil perossido, acido azelaico.
Tutti questi prodotti possono essere utilizzati da soli o in combinazione fra di loro. La scelta della terapia locale va quindi personalizzata considerando anche la tollerabilità dei diversi preparati e il “tipo” di pelle del singolo soggetto.
Nelle forme più gravi di acne, con prevalenza di lesioni infiammatorie quali le forme papulo-pustolose, oltre alle cure locali, si utilizzano anche farmaci per bocca, in particolar modo antibiotici, come le tetracicline o i macrolidi.
Anche in questo caso è necessario escludere la presenza nel soggetto di controindicazioni (ad esempio esposizione al sole per le tetracicline) e/o allergie.
Le forme di acne del paziente di sesso femminile che si associano a disfunzioni ormonali (iperandrogenismo) possono essere trattate con un farmaco antiandrogeno (ciproterone acetato) o con estroprogestinici orali (“pillola”).
Nelle forme di acne nodulo-cistica o conglobata, non responsive alle terapie “convenzionali” o con rischio di gravi cicatrici permanenti, può essere prescritta una terapia sistemica con isotretinoina.
Isotretinoina e acne
L’isotretinoina è un farmaco derivato dalla Vitamina A.
Poiché l’isotretinoina è gravata da un certo numero di effetti indesiderati e collaterali, tra cui la possibilità di indurre gravi malformazioni fetali, è assolutamente controindicata in gravidanza (si rende pertanto necessario per le pazienti, l’esecuzione di test di gravidanza e di contraccezione durante tutta la durata della terapia e fino a 1 mese dalla sospensione).
È necessario eseguire regolari controlli degli esami ematochimici prima dell’inizio della terapia e durante tutta la terapia.
La durata della terapia varia solitamente dalle 16 alle 20 settimane ed è controindicata durante il periodo estivo perché incompatibile con l’esposizione solare (rischio di gravi reazioni fototossiche prescrizione).
Come curare esiti cicatriziali
Il sistema più semplice è il peeling: esso favorisce la rigenerazione cutanea e rende la pelle più liscia, compatta e luminosa senza utilizzo di aghi né bisturi.
Il periodo migliore per eseguire un trattamento va da aprile a maggio (periodo pre-estivo) e da ottobre a novembre (pre-natalizio) per programmare un trattamento di rinnovamento cutaneo che prepari la pelle per l’estate e per il periodo natalizio spesso associato a vacanze in montagna.
Una corretta idratazione cutanea, inoltre, è importante per garantirsi un utile serbatoio d’acqua in previsione dei mesi più caldi, nonché per favorire un’abbronzatura più sicura e uniforme.
Per una biorivitalizzazione dai risultati sorprendenti è disponibile il trattamento PRX-T33: il peeling in grado di migliorare la pelle rendendola più luminosa, più liscia e soda, producendo un “effetto lifting” senza aghi né bisturi.
Per mantenere una pelle tonica, idratata e giovane, è consigliabile eseguire post trattamento delle sedute di biostimolazione, al fine di ottenere un costante miglioramento estetico e funzionale della pelle.
Alternativa al peeling classico: il PRX-T33
Si tratta di un trattamento di medicina estetica che utilizza un mix di sostanze composto da acido tricoloroacetico (al 33%) in combinazione con acido cogico e perossido di idrogeno (acqua ossigenata).
Questa soluzione permette all’acido tricoloroacetico di penetrare più rapidamente nel derma senza danneggiare la pelle stessa ma stimolando piuttosto la rigenerazione cutanea e riducendo gli effetti più aggressivi del peeling (come l’esfoliazione dell’epidermide).
Sebbene i benefici migliori si ottengano nella preparazione della pelle ai mesi estivi, si tratta di un trattamento che può essere realizzato durante tutto l’anno ed è adatto a tutti i tipi di pelle.
I vantaggi del trattamento con PRX-T33
Ecco una serie di benefici offerti da questo trattamento di biorivitalizzazione cutanea:
- il peeling PRX-T33 è utile per ridurre le macchie della pelle, le striature, il melasma e le cicatrici da acne o varicella
- si tratta di un trattamento medico non invasivo che non utilizza né aghi né bisturi
- è raccomandato come trattamento basico per potenziare i benefici di altri trattamenti quali filler di acido ialuronico o laser
- in molti casi i risultati sono immediatamente evidenti
- è pressoché indolore e adatto a tutti i tipi di pelle
- aiuta a combattere la lassità cutanea del viso e del corpo
- il trattamento non provoca la comparsa di ematomi o arrossamenti cutanei
- stimola chimicamente il derma senza produrre esfoliazione dell’epidermide
- può essere effettuato in ogni periodo dell’anno, anche durante l’estate
- è adatto a chi si avvicina per la prima volta alla medicina estetica
- il ritorno al sociale è immediato
I risultati di questo peeling innovativo (PRX T33) sono visibili fin dalla prima seduta. È consigliabile ripetere il trattamento ogni 15-20 giorni per 3/5 volte per ottenere un riscontro più stabile e duraturo nel tempo. Dopodiché, è sufficiente un trattamento al mese per mantenere quanto raggiunto fino a quel momento. Perciò, se soffri di acne e vuoi ritrovare la tua pelle più tonica e levigata, prenota la tua visita o chiedimi altre informazioni.
Dr. Massimiliano Politi