Biorivitalizzazione viso: cos’è e come funziona?

Questo articolo lo dedichiamo a un argomento che sta avendo sempre più risalto nella medicina estetica, ovvero i trattamenti di biorivitalizzazione. Essi entrano nella sfera dei trattamenti micro-iniettivi studiati per prevenire l’invecchiamento del volto con l’utilizzo di molti tipi di materiali, tra cui acido ialuronico non cross-linkato (cioè libero), precursori proteici, cellule staminali e fattori di crescita.

Che cosa significa e che cos’è la biorivitalizzazione?

Il concetto di biorivitalizzazione è alla base della medicina estetica rigenerativa che vuole cercare di contrastare l’avanzamento dell’età eliminando, riducendo o semplicemente alleggerendo i segni che compaiono sulla propria cute. 

Molto spesso non ci si rende conto che una persona viene associata ad una determinata età in base esclusivamente alla qualità della propria pelle: una persona giovane, ma con una pelle poco curata nel tempo e magari con qualche piega causata dalla eccessiva esposizione al sole, può portare gli altri a considerarla più avanti con l’età. Stessa cosa capita nelle persone che trattano con microbotox fronte, filler la parte di zigomi e labbra, per poi non considerare collo e guance che risultano svuotati e privi di turgore. Il risultato non è armonico e anche i non addetti ai lavori se ne accorgono.

Questi esempi devono far intendere la bontà di questo trattamento che ha come obiettivo quello di migliorare la qualità della pelle, attaccata dal crono e fotoaging, donandole nuovamente turgore, migliorandone la texture, ma soprattutto fornendo una buona base anche per altri piccoli interventi di medicina estetica.

Quindi la biorivitalizzazione va vista come una terapia integrata del ringiovanimento cutaneo che usa i principi dell’acido ialuronico in particolari formulazioni (che non costituiscono le classiche proprietà di riempitivo o filler) che permettono di ripristinare il corretto funzionamento dei meccanismi cellulari e mantengono la pelle sana ed idratata.

Bioristrutturazione e biorivitalizzazione: quali sono le differenze?

La differenza sostanziale tra bioristrutturazione e biorivitalizzazione è solo dovuta all’età in cui si esegue questo tipo di trattamento: nel giovane adulto si penserà ad una biorivitalizzazione per perfezionare la qualità della pelle che però ha già una buona base.

Nel caso di un paziente più maturo si parlerà invece di bioristrutturazione: qui c’è stata una vera e propria perdita dei substrati cutanei che normalmente, in una pelle giovane, sono presenti. Quindi, è come se dovessimo andare a ricostituire quella parte che ormai non è più presente. Proprio per questo motivo, vengono utilizzati delle metodiche e dei prodotti totalmente diversi.

Nei casi di soggetti giovani, ad esempio, si tende ad eseguire molte meno iniezioni rispetto ai pazienti più maturi, perché in questo caso l’effetto dato dal “microtrauma” dell’ago permette di creare una piccola area di infiammazione e generare quello che si definisce in gergo “fase rigenerativa”, traendo quindi assoluto beneficio nei pazienti maturi con la pelle che ha bisogno di essere “rigenerata”.

Quali sono i vantaggi della biorivitalizzazione?

I vantaggi nell’eseguire dei trattamenti di biorivitalizzazione sono diversi:

  • contrastare la formazione di radicali liberi
  • donare nuova tonicità alla pelle, idratarla profondamente, conferirle nuova luce e compattezza
  • migliora i danni che sono stati provocati dai raggi solari
  • trattamento delle pieghe e delle righe senza andarle a riempire perché si lavora sulla qualità cutanea e sul ripristino dell’elasticità.

Quali sono le sono le zone che possono essere trattate?

Le zone indicate per la biorivitalizzazione sono il viso in toto e nel particolare il contorno occhi, la zona geniena (guance), contorno labbra e fronte. Inoltre, è possibile trattare con ottimi risultati anche il collo, il decolletè e le mani.

Nella zona del contorno occhi spesso può essere associato ad iniezioni di tossina botulinica così da ridurre anche la contrazione del muscolo orbicolare e così ridurre la formazione delle pieghe di espressione dette “zampe di gallina”.

Nella zona periorale, invece, può essere molto utile per attenuare o addirittura eliminare il fastidioso “codice a barre”, di cui spesso sono colpiti i fumatori. Per questo tipo di inestetismo di sicuro sono necessarie più sedute al variare delle profondità delle pieghe.

Nella zona geniena o delle guance è possibile ridurre drasticamente quelle pieghe che si formano quando uno sorride e di cui spesso sono afflitte quelle persone che tendono ad avere una pelle secca e molto elastica.

Esistono diversi tipi di biorivitalizzante?

Esistono moltissime aziende che producono i propri biorivitalizzanti. Ognuno con caratteristiche diverse e quindi possono essere sfruttati a nostro piacimento per ottenere il risultato o l’obiettivo che ci siamo prefissati. Alcune volte possiamo fare dei veri e propri cocktail di prodotti così da potenziarne gli effetti.

Gli obiettivi principali dei biorivitalizzanti sono 2:

  • richiamare acqua: vanno a stimolare una idratazione profonda così da prevenire l’invecchiamento della pelle
  • hanno un’azione biorigenerante, andando a stimolare l’azione dei fibroblasti e la formazione di nuovo collagene ed elastina.

Il principio è quello di donare nuova compattezza, luminosità ed elasticità alla pelle, riducendo/eliminando le rugosità superficiali, senza modificare i volumi del volto in alcun modo.

Possiamo trovare due grandi divisioni: skinbooster e biorivitalizzanti mono-seduta.

La grande differenza è che per gli skinbooster abbiamo bisogno di più sedute come protocollo di trattamento, mentre per gli altri né è sufficiente una. In molti casi mi piace fare mix di biorivitalizzanti per rendere il servizio il più personalizzato possibile, a seconda del tipo di pelle e di età del paziente, così da rendere più performante il nostro trattamento.

A che età posso farlo? 

Non esiste un’età come indicazione all’esecuzione del trattamento, piuttosto è consigliato quando si iniziano a vedere i primi segni di una pelle che risente dei danni causati dai raggi solari o da una pelle eccessivamente secca.

Quanto dura l’effetto della biorivitalizzazione?

Non c’è una durata specifica perché dipende dal grado di “manutenzione“ che il paziente ha della propria cute: utilizzo di creme idratanti, protezione solari, attività sportiva e ludica etc.

Il trattamento biorivitalizzante può essere associato ad altri trattamenti di medicina estetica?

I trattamenti di biorivitalizzazione e bioristrutturazione si pongono l’obiettivo di idratare e rigenerare i tessuti cutanei. Essendo dei trattamenti finalizzati al ringiovanimento cutaneo globale del paziente possono essere associati anche ad altri tipi di trattamento.

Per altri tipi di trattamento, intendiamo filler a base di acido ialuronico per donare nuovo volume a labbra, zigomi e ridefinire contorno mandibolare, mentoplastica non chirurgica e profiloplastica non chirurgica in generale. Possiamo combinare i trattamenti di biorivitalizzazione anche alle iniezioni di botulino/microbotox, alle sedute di peeling, needling e lifting non chirurgico.

Un trattamento bioristrutturante permette una miglior riuscita e attecchimento del filler, fornendo alla cute già una base idratata ed elastica.

Quanto costa una seduta di biorivitalizzante?

Normalmente una seduta di biorivitalizzazione costa tra i 150 e i 220 euro, a seconda della tipologia di seduta e prodotto utilizzato. Il prezzo può variare se viene accettato di intraprendere un percorso di più sedute.

Non esistono percorsi standard: ogni paziente è diverso con uno storico diverso e anche con diverse abitudini giornaliere. In funzione di queste, è doveroso studiare il trattamento più idoneo al raggiungimento di un risultato ideale.

Quante sedute devono essere eseguite?

I trattamenti di biorivitalizzazione possono essere o mono-seduta oppure essere eseguiti in più sedute. Personalmente prediligo la terapia multi-seduta, perché la pelle riesce ad essere attivata maggiormente, viene idratata sempre di più e i risultati risultano sempre migliori rispetto a quelli che vengono eseguiti in mono-seduta. Nel caso di pazienti giovani o molto giovani può essere indicata anche la mono-seduta.

Normalmente dopo un ciclo di 3 sedute si consigliano dei richiami 1-2 volte l’anno. Le sedute possono essere ad esempio eseguite anche in preparazione di periodi festivi, dove il paziente sa che prenderà del sole (poco prima dell’estate e delle vacanze natalizie) quindi la cute verrà stressata. In questo caso, un trattamento biorivitalizzante permette di preparare la pelle a contrastare i danni che potranno essere causati dai raggi solari.

Alcune volte le mie pazienti vengono subito dopo essere state al mare, così da dare subito un booster di idratazione alla pelle che è stata sottoposta a stress, evitando così l’eccessiva disidratazione e secchezza.

Ci sono delle controindicazioni o cose da non fare post-trattamento?

Le controindicazioni possono essere quelle classiche delle sedute a un filler, quindi di sicuro evitare sforzi o andare in palestra nei successivi 2-3 giorni.

Altra accortezza è quella di evitare di prendere il sole diretto e quindi eventualmente mettere sempre una protezione solare e di andare in centri benessere o spa facendo sedute di sauna e/o bagno turco. Tutte queste situazioni possono portare ad un riassorbimento precoce del prodotto che è stato iniettato.