Malocclusione: cos’è e come risolverla con Invisalign

Come Invisalign Può sconfiggere la Malocclusione

I denti storti non sono solo un problema puramente estetico ma possono comportare una serie di problematiche che potrebbero ripercuotersi sull’intero organismo. Come si può ovviare questo problema? Nella gran maggioranza dei casi è sufficiente ricorrere all’apparecchio ortodontico.

Già a partire dai 6 anni di età è possibile attuare delle soluzioni efficaci per risolvere il disallineamento dei denti o ulteriori problematiche di malocclusione (quando i denti dell’arcata superiore presentano delle alterazioni che non permettono di farli combaciare con quelli dell’arcata inferiore). 

Ma quando è più corretto intervenire? Non esiste una risposta uguale per tutti perché ovviamente cambio da paziente a paziente. Normalmente la prima visita ortodontica dovrebbe essere eseguita all’età di sei anni se non sono evidenti alcuni tipi di problematiche.

Proprio per questo vorrei approfondire questo argomento e farvi capire intanto la differenza fra le varie malocclusioni.

Cos’è la Malocclusione? 

La malocclusione può essere di due tipi: dentale e/o scheletrica. Deve essere fatta questa distinzione perché capita spesso che chi ha una tipologia di alterazione scheletrica non è detto che abbia la stessa problematica dentale: esempio un paziente che si presenta con una seconda classe scheletrica ma in bocca presenta una 1° Classe dentale.

Nel caso di alterazioni scheletriche, queste possono essere corrette quando il paziente è ancora in fase di crescita perché grazie ai dispositivi ortodontici specifici (in questo caso definiti ortodontico-ortopedici) è possibile modificare il pattern di crescita. Sono casi particolari ma in questo caso l’importante è che la diagnosi venga fatta in maniera precoce quindi anche prima dei 6 anni perché il trattamento prevederà più step per raggiungere il risultato desiderato.

Per tutto il resto dei casi, sia che si abbia una problematica di natura scheletrica che dentale le visite dall’ortodontista (dentista con specializzazione in ortodonzia), possono iniziare dai 6 anni e spesso si esegue una ortopantomografia delle arcate dentarie (panoramica dentale) per valutare la presenza di tutte le gemme degli elementi dentari definitivi e il grado di affollamento eventuale (in particolar modo dell’arcata superiore).

La terapia ortodontica può essere eseguita a qualsiasi età, l’importante è che lo stato di salute sia dei denti che del parodonto (le strutture che sostengono il dente quindi osso, gengive e legamento) siano buone.

I Tipi di Malocclusioni Dentali 

Le malocclusioni dentali possono essere di diversi tipi: 

  • possono riguardare l’ingranaggio tra le arcate dentarie e troviamo 3 classi: la 1 classe è definita come occlusione normale o “normo-occlusione”, la 2 classe è quando l’arcata superiore si trova troppo avanti rispetto a quella inferiore, mentre la 3 classe è quando l’arcata inferiore si trova troppo avanti rispetto a quella superiore
  • possono riguardare malposizioni dei singoli denti come ad esempio si definisce morso crociato o cross-bite quando uno o più elementi dentari hanno un rapporto contrario con l’arcata antagonista rispetto alla norma. Altro esempio è quando ci troviamo degli spazi tra le due arcate e i denti non toccano: questi casi vengono definiti open-bite o morsi aperti e possono essere associati ad abitudini non corrette come l’interposizione della lingua o detta “deglutizione atipica”.

Denti e Postura

Al momento non esiste nulla di comprovato scientificamente ma ortopedici, osteopati e posturologi affermano esserci una correlazione stretta tra la dentatura quindi tra le eventuali malocclusioni e patologie a carico della schiena , gambe etc definite patologie “discendenti”.

Anche la postura stessa del capo o delle spalle secondo le loro teorie può correlarsi ad una malposizione dentale o malocclusione.

Molto spesso ho notato nella mia esperienza che i soggetti che presentano una parafunzione come il serramento diurno sono più inclini ad avere problematiche al collo, schiena ma anche mal di testa e ora posso spiegarvi il motivo.

Il serramento diurno è inteso come una parafunzione o funzione non fisiologica dell’apparato stomatognatico (cavo orale); è definito diurno perché avviene durante il giorno e di solito c’è sempre una causa scatenante che può essere un momento di stress, quando si è concentrati nel fare qualcosa, quando ci si sta allenando in palestra o mentre si fanno altre attività sportive. L’organismo scarica il suo “stress” in bocca e questo può ripercuotersi su più sistemi da quello muscolare a quello scheletrico.

Proprio per questo i serratori spesso hanno dei sintomi comuni come: dolenzia muscolare alle guance, cefalee, dolori al rachide cervicale (la famosa “cervicale”). Questo perché ogni volta che si serra, cioè si stringono le arcate, si applica una forza tale a livello muscolare che con il lungo periodo la muscolatura della masticazione (muscolo massetere e temporale) e quella del collo si infiammano causando i sintomi che vi avevo descritto.

Negli ultimi anni ho visto un incremento di questo tipo di parafunzione in soggetti che presentano anche delle malocclusioni. La correzione della malocclusione non protegge dalla parafunzione che segue un sistema neuro-vegetativo completamente diverso.

Il problema è che con il classico dispositivo ortodontico non è possibile correggere entrambe le problematiche e anzi è molto complesso fare una terapia ortodontica classica in un paziente serratore. Questo perché il paziente tende a far staccare i bracket ortodontici spesso e questo non fa altro che rallentare la terapia e aumentare il numero di appuntamenti in urgenza per il paziente.

I Vantaggi di Invisalign

Con l’avvento degli apparecchi dentali trasparenti, come Invisalign, sono migliorati diversi aspetti: come prima cosa non c’è la problematica della gestione delle urgenze o di appuntamenti aggiuntivi perché non avendo bracket o altri dispositivi metallici non c’è nulla che si possa staccare andando a compromettere la terapia. La cosa molto positiva è che gli allineatori creano uno spessore tra le arcate dentarie, come se fossero un “byte”, e questo permette al paziente serratore non solo di correggere la malocclusione dentale ma anche di contrastare la sua parafunzione del serramento.

L’aligner funziona in questi pazienti come da “campanello d’allarme”, perché quando il soggetto prova a stringere i denti sente la plastica e questo lo condiziona a riaprire visto che non può trovare il contatto tra le due arcate. La rieducazione che avviene durante il trattamento non solo porta a dei benefici immediati come quello di rilassare la muscolatura masticatoria, avere meno male al collo e non avere più cefalee muscolo-tensive (cioè scaturite dalla eccessiva contrazione del muscolo temporale) ma anche di riuscire in alcuni casi a far scomparire la parafunzione del serramento diurno del tutto.

Gli allineatori trasparenti durante il trattamento permetteranno al paziente di non avere precontatti, che si hanno classicamente durante una terapia di ortodonzia classica e quindi più comfort durante la terapia. Spesso una volta conclusa la terapia oltre alla funzione di contenzione che viene svolta dalle mascherine notturne, faccio fare in questi pazienti una singola mascherina da mettere quando il paziente sa che sarà sotto stress o si allenerà e quindi tenderà a riprendere la sua parafunzione.

L’efficacia di questo tipo di terapia in questi casi supera abbondantemente quella classica e sempre più pazienti ne stanno trovando giovamento.

Cos’è e come funziona l’ortodonzia trasparente 

In cosa consiste l’apparecchio trasparente? Si tratta di particolari mascherine (dette anche aligner) create su misura secondo la dentatura di ciascun paziente. Ma come funziona l’apparecchio trasparente e quali sono i suoi vantaggi rispetto ad un apparecchio normale? Innanzitutto, scopriamo come funziona il trattamento a partire dalla prima visita. 

Durante la prima visita, l’ortodontista visita il paziente per stabilire il tipo di problematiche (disallineamento, malocclusione, affollamento dentale o altro). Dopodiché, viene fatta una scansione dentale dalla quale sarà poi creata una simulazione 3D del risultato finale del trattamento.

L’apparecchio trasparente consente di formulare un trattamento personalizzabile: dopo che l’ortodontista si è accertato della situazione di partenza del paziente, stabilirà la durata del trattamento e il numero di mascherine da creare per raggiungere il risultato finale. Le mascherine vengono solitamente sostituite ogni una o due settimane. 

Ma quante ore al giorno occorre indossare un apparecchio trasparente affinché sia efficace? Circa 22 ore. La durata del trattamento è variabile, in quanto dipende dalla situazione originaria e dalla costanza dell’uso delle mascherine. 

Una volta raggiunto l’obiettivo finale, bisognerà mantenere il risultato. In questa fase di mantenimento, occorrerà indossare le mascherine soltanto durante l’orario notturno. 

L’apparecchio trasparente presenta alcuni vantaggi per il paziente. Primo fra tutti, non è particolarmente doloroso. Il lieve fastidio percepito tra un cambio e l’altro della mascherina è comprensibile: è la mascherina che agisce nel modo corretto, al fine di allineare la dentatura. 

In secondo luogo, dal punto di vista estetico l’apparecchio trasparente è una scelta che alcuni ritengono più accettabile, soprattutto in età adulta, rispetto all’apparecchio tradizionale. In confronto al “sorriso d’argento” dei classici apparecchi, un apparecchio trasparente può provocare meno imbarazzo quando viene indossato.

In terzo luogo, può essere rimosso più facilmente a differenza degli apparecchi tradizionali. Ciò conferisce una certa libertà durante i pasti, permettendo dunque di non preoccuparsi di quali alimenti potrebbero invece “incastrarsi” in un apparecchio tradizionale. Inoltre, potendo essere rimosso con facilità, permette di mantenere meglio la propria igiene orale: senza i fili e gli attacchi metallici dell’apparecchio tradizionale, utilizzare lo spazzolino e il filo interdentale sarà molto più semplice.

Per ultimo ma non meno importante, l’apparecchio trasparente è meno impegnativo e permette al paziente di essere più autonomo. Infatti, non sono necessarie visite di emergenza dovute a rotture improvvise di fili metallici o attacchi, che compongono gli apparecchi tradizionali. Inoltre, è meno impegnativo in quanto permette di cambiare in autonomia gli aligner trasparenti, i quali vengono consegnati tutti all’inizio del trattamento.