Ortodonzia pre-chirurgica e post-chirurgica: in che cosa consistono

Denti-bocca-Viso questa è l’inquadramento che un vero ortodontista dovrebbe avere, mentre spesso ci si sofferma solo sull’aspetto dentale, perdendo il quadro d’insieme.

È importante avere una visione a 360°, perché molte volte può capitare che a livello dentale si può avere un’occlusione accettabile ma scheletricamente no, avendo quindi un profilo che non rispetta i canoni di proporzione normalmente utilizzati in ambito medico.

Ci sono casi, invece, che nessun espediente ortodontico può aiutare in una soluzione di compromesso accettabile dal punto di vista funzionale ed estetico. Perciò, le alternative non sono molte né delle più semplici.

Il pensiero di eseguire un trattamento di questo tipo spesso può spaventare, ma in realtà se ci si affida alle mani giuste non c’è nulla di estremamente complicato da dover eseguire, se non essere costanti e determinati nel raggiungimento dell’obiettivo.

Prima di spiegare in cosa consiste questa tipologia di trattamento ortodontico, si deve spiegare perché bisogna ricorrere ad esso. In alcuni soggetti la crescita delle ossa mascellari, cioè le ossa che supportano i denti (osso mascellare superiore e mandibola) non è corretta. Questa alterazione o deviazione dalla norma può riguardare un solo osso o entrambi e questo determina la gravità del caso, nonché la complessità del trattamento.

Ortodonzia pre-chirurgica e post-chirurgica

Il trattamento ortodontico pre-chirurgico è un processo che non si discosta molto da un trattamento classico, ma vediamo in cosa consiste e cosa può succedere durante le varie fasi.

Le fasi in totale sono tre:

  1. ortodonzia pre-chirurgica
  2. intervento chirurgico maxillo-facciale
  3. ortodonzia post-chirurgica

L’ortodontista specialista sceglierà il tipo di tecnica utilizzata e verranno applicate bande e brackets sui vari elementi dentari (le “stelline”) per correggere disallineamenti, rotazioni e tutto ciò che non permette un corretto allineamento. Questo primo step si definisce: “preparazione dell’arcata o decompensazione”.

Il termine decompensazione è esplicativo: grazie all’utilizzo dell’apparecchiatura ortodontica, vengono eliminati tutti quei compensi che negli anni si sono creati tra le due arcate dentarie per cercare un compromesso funzionale.

Ricreando la forma d’arcata ideale, quindi allineando i denti e portandoli tutti sullo stesso piano (livellamento), si va ad aggravare la malocclusione. Quindi, dal punto di vista estetico ma anche funzionale, abbiamo un peggioramento che però è fondamentale per arrivare all’intervento chirurgico.

Il paziente alla fine dell’ortodonzia prechirurgica presenterà delle arcate che saranno perfettamente allineate e livellate, perdendo qualsiasi tipo di compenso dentale maturato negli anni.

Per evitare che passi troppo tempo tra questo momento e l’intervento, di solito l’ortodontista manda il paziente dal chirurgo per fare in modo di programmare o mettere già in lista d’attesa il paziente così da anticipare i tempi.

Preparazione all’intervento chirurgico

Prima di eseguire l’intervento il chirurgo, insieme all’ortodontista, analizza i records del paziente (modelli, rx e foto) per poter stabilire che tipo di intervento eseguire, ad esempio se monomascellare o bimascellare (in parole povere se intervenire solo un osso mascellare o su entrambi).

Per poter effettuare un’analisi corretta, verranno prescritte da parte dell’ortodontista delle radiografie come ortopantomografia, teleradiografia del cranio laterale-laterale e postero-anteriore e, in casi particolari, una tomografia del cranio completa (TAC).

Ortodonzia pre chirurgica tempi

I tempi dell’ortodonzia pre-chirurgica vanno dai 12 ai 18 mesi prima dell’intervento in base alla complessità del trattamento. Tempistiche più appurate potranno essere stabilite solo dopo aver valutato singolarmente ogni caso specifico. Di conseguenza, anche i tempi del post-intervento sono variabili e, come indicazione generale, posso indicare circa 6 mesi.

Ortodonzia pre chirurgica costo

Dopo i tempi, un’altra tematica di interesse dei pazienti è quanto costa l’ortodonzia pre-chirurgica. Il discorso che facevo per le tempistiche è molto simile a quello sul costo dell’ortodonzia pre-chirurgica. Per non celarsi dietro a un diplomatico “dipende”, posso individuare una fascia di prezzo che oscilla tra i 4.500 € ai 5.800 €. Dopo l’analisi del caso, sarà possibile stabilire il costo dell’ortodonzia pre-chirurgica, che verrà reso noto nel preventivo fornito al/alla paziente.

L’intervento chirurgico

L’intervento può essere eseguito privatamente (non ci sono liste di attesa ma il costo è alto) oppure tramite sistema sanitario (ci si mette in lista di attesa ma non è particolarmente lungo e l’unico costo è la preparazione delle placche di riposizionamento per l’intervento).

Normalmente gli ortodontisti che svolgono questo tipo di trattamenti possiedono dei chirurghi di fiducia a cui mandare il paziente per lo studio dell’intervento.

Avendo un risvolto estetico molto importante, perché vengono completamente alterati i connotati del paziente, accanto al trattamento ortodontico, si consiglia di avere un supporto psicologico.

Questo non deve essere inteso come una vera e propria terapia ma come processo di accompagnamento allo step successivo che porterà alla trasformazione del volto.

Per i miei pazienti metto a disposizione diversi chirurghi che, a parer mio, sono i migliori per eseguire quel tipo di intervento, cosicché la scelta venga fatta anche dal paziente. Sarà proprio lui/lei a decidere da chi farsi operare, una volta indicati i professionisti che secondo me permetteranno di ottenere un risultato impeccabile.

Il rapporto che si instaura tra il paziente e il chirurgo è molto importante. Per questo motivo, anche il paziente deve avere la possibilità di scegliere la figura professionale che più gli/le dà fiducia o con la quale è riuscito/a subito a legare o l’ha ascoltato/a come voleva.

Post-intervento chirurgico

Il decorso post-operatorio dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di intervento e la sua durata.
Passato un mese dall’intervento, si può riprendere con la parte di ortodonzia che in questa fase si chiamerà “post-chirurgica”. Essendo le basi ossee mascellari nella posizione corretta anche la parte occlusale dovrebbe aver raggiunto un buon livello ma non perfetto, quindi si provvede a rifinire la chiusura e a correggere le ultime cose. Anche in questo caso la durata della terapia può variare, ma di solito non supera i 5-6 mesi, come già anticipato in uno dei paragrafi precedenti.

Ortodonzia infantile e chirurgia ortognatica

Le visite in età pediatrica dallo specialista in ortodonzia servono per poter intercettare eventuali problematiche relative alla crescita delle ossa mascellari ed eseguire, tramite tracciato cefalometrico, un’analisi di previsione di crescita.

Se in questa fase vengono intercettate problematiche del genere, è bene intervenire il prima possibile, in modo tale da scongiurare la chirurgia una volta raggiunta la maggiore età. La terapia intercettiva in età pediatrica svolge proprio questo ruolo di sentinella, permettendo di modificare pattern di crescita che risultano sfavorevoli e cercare di ricondurli sulla giusta direzione.

Gli approcci possono essere eseguiti anche in più step: ad esempio in casi di alterazioni scheletriche gravi, queste si evidenziano già alla tenera età di 4-5 anni e i soggetti interessati dovranno intraprendere percorsi a step, di cui:

  1. a 5 anni
  2. a 9-1
  3. a 14

Il fatto di andare a step permette di non sovraccaricare il piccolo paziente e di riuscire a intervenire in maniera importante sulla sua crescita delle ossa mascellari.

Gli interventi di chirurgia ortognatica, cioè correttivi di una grande varietà di anomalie delle mascelle e della faccia, vengono eseguiti rigorosamente raggiunta la maggiore età o meglio a fine crescita.

In alcuni casi, vengono fatte delle eccezioni, come in quei soggetti in cui la dismorfia scheletrica è talmente accentuata che non solo crea un problema funzionale, ma anche psicologico al soggetto.
Il percorso allora viene intrapreso anche nelle persone in crescita, sapendo però che il risultato finale potrà avere delle modifiche visto che il soggetto non ha finito di crescere.

L’approccio inverso

Esistono poi degli approcci che potremo dire “al contrario”, cioè eseguire prima l’intervento chirurgico e poi l’ortodonzia. Questo tipo di intervento si chiama Surgery First: non tutti possono essere sottoposti a questa procedura ma solo casi selezionati. La preparazione anche in questo caso è meticolosa, ma permette di ottenere degli splendidi risultati in un tempo molto ristretto.

Dr. Massimiliano Politi