Sbiancamento dentale: definizione, indicazioni e costi

Lo sbiancamento dentale o bleaching dentale è uno dei trattamenti estetici più richiesti, questo perché una dentatura armonica, allineata con denti sani e bianchi rappresenta una delle caratteristiche estetiche più ambite e ricercate sia dai giovani sia dagli adulti.

Che cos’è lo sbiancamento dentale?

All’interno di questo termine rientrano tutti quei trattamenti che portano a far apparire i denti più bianchi.

Il colore dei denti può essere lontano dal classico “candore” che vorremmo per diversi motivi:

  • lo smalto dei nostri denti è particolarmente trasparente e fa intravedere al di sotto la dentina che invece è gialla;
  • assunzione di cibi o bevande particolari che tendono a macchiare lo smalto dentale come caffè, liquirizia, tè e coloranti artificiali;
  • Altri aspetti di natura genetica come alterazioni dello smalto o displasia ectodermica;
  • assunzione di farmaci e/o fluoro durante lo sviluppo dei denti.

Indicazioni

Lo sbiancamento dei denti o Bleaching dentale è indicato per migliorare il colore o “croma” degli elementi dentari. Le alterazioni del colore o discromie dentali possono essere classificate in:

  • superficiali come ad esempio quelle causate dall’eccessivo consumo di caffè e tabacco;
  • più o meno profonde come quelle causate da assunzione di farmaci o fluoro.

Lo sbiancamento dentale può essere effettuato sia su denti naturali e sani che su denti non più vitali (quegli elementi dentari che sono stati devitalizzati in seguito a carie profonde, traumi…).

Tipologie di sbiancamento

Quello che i pazienti devono sapere è che esistono fondamentalmente due tipologie di sbiancamento dentale: professionale e domiciliare.

Prima di eseguire un trattamento di sbiancamento deve essere eseguita una seduta di ablazione del tartaro (pulizia dei denti) per rimuovere placca e tartaro che non solo portano a infiammazione gengivale e sanguinamento ma possono inficiare o ridurre/limitare l’effetto del bleaching.

Lo sbiancamento professionale viene svolto all’interno di un ambulatorio o di uno studio odontoiatrico da un medico qualificato e può essere ripetuto a seconda delle condizioni e necessità ogni 6-12 mesi.

La procedura sfrutta l’azione di agenti sbiancanti chimici ad alta concentrazione che possono essere a base di perossido d’idrogeno e da gel a base di perossido di carbammide.

Il perossido di idrogeno viene normalmente applicato direttamente alla superficie dentale con 2-4 applicazioni da 10-15 minuti ciascuna, che possono essere eseguite in una o più sedute.

Il perossido di carbammide invece viene posto a contatto con i denti grazie all’ausilio di mascherine apposite che devono essere lasciate in posa per 30 minuti.

Come molti personaggi dello spettacolo che si avvalgono sempre più di questa tecnica, l’effetto “sbiancante” può essere potenziato da lampade che attivano l’agente maggiormente o da alcuni laser specifici. Questi ultimi permettono di migliorare di molto l’effetto dell’agente chimico che in questo caso è a base di perossido d’idrogeno.

Effetti indesiderati

Utilizzando la giusta tecnica si vanno a ridurre gli effetti indesiderati come eccessiva sensibilità termica e irritazione gengivale. Questi disturbi vengono prevenuti proteggendo le gengive e le labbra con presidi appositi per migliorare così il comfort del paziente durante la seduta.

Costi

Normalmente il costo di un trattamento di sbiancamento dentale professionale si aggira intorno ai 300-600 euro.

In base al caso verrà proposto un diverso costo, per avere un preventivo preciso si prega di prendere appuntamento perché ogni paziente è diverso o possono esserci delle richieste particolari. Ovviamente per il bleaching “vip” con laser deve essere fatta richiesta fin dall’inizio.

Per quanto riguarda lo sbiancamento domiciliare, che viene molto spesso associato a quello professionale, ne parleremo nella sezione dedicata.

Dr. Massimiliano Politi